Ecco Pavoni: “Il giovane corre veloce. L’anziano conosce la strada”

OSIMO – E’ il nuovo attaccante del San Biagio, in un reparto tutto nuovo, dove l’unico confermato è Fiorucci. Per il resto tre facce nuove, tre nomi di esperienza che sono una garanzia per la categoria. Come Alessandro Pavoni, classe 1980, attaccante che sa adattarsi sia come prima punta che come seconda. Per lui parlano i risultati: al di là della scorsa stagione sfortunata dal punto di vista personale, calcisticamente è stato il trascinatore del Collemarino che tre anni fa arrivò in finale playoff di Seconda e che poi l’anno seguente conquistò la promozione diretta in Prima. Eccolo nell’intervista di presentazione:

Alessandro, presentati per chi non ti conosce ancora a San Biagio.
“A settembre faccio 34 anni, abito al Coppo di Sirolo con la mia fidanzata Elisa e lavoro come elettricista. Il mio hobby è la moto e tifo Milan da sempre”.

Calcisticamente dove sei cresciuto e con quali squadre hai giocato?
“Ho iniziato nelle giovanili dell'Ancona per poi passare al Piano San Lazzaro,  Ankon Dorica, Passatempese, Collemarino '98 e Candia. Ho trascorso gli ultimi 4 anni di nuovo al Collemarino”. 

Un pregio e un difetto per definirti come calciatore?
“Il mio pregio è saper giocare sia di sciabola che di fioretto.  Il mio difetto è che non amo perdere”.

Un pregio e un difetto come uomo?
“Come uomo il mio difetto è di essere poco paziente,  ma il mio pregio è di essere determinato in tutto quello che faccio e non mollare mai”.

Il ruolo in cui preferisci giocare e quelli nei quali sai adattarti?
“Il mio ruolo naturale è prima punta, ma so adattarmi a tutto il fronte di attacco. In fondo è solo una questione di metri”.

Le tue caratteristiche tecniche?
“Sicuramente il colpo di testa e il tiro”.

Come è andata la scorsa stagione?
“Nella scorsa stagione il mio contributo è stato fino a dicembre segnando solo 2 goal; poi per motivi personali ho dovuto lasciare. Ma negli ultimi 3 anni in Seconda categoria ho segnato 50 goal con il Collemarino”.

Come mai la scelta di venire a San Biagio scendendo di una categoria?
“Mi è piaciuto il progetto della squadra e inoltre ho ritrovato molti dei miei vecchi compagni”. 

Dicono che nel reparto avanzato fra te, Pasqualini e Pizzichini l'età media sia troppo alta: è un punto debole come alcuni sostengono o punto di forza perché garantisce esperienza ad una squadra che punta in alto?
“In questa categoria l'esperienza è fondamentale.  Un detto cita: “il giovane corre veloce, ma l'anziano conosce la strada”. 

Il tuo obiettivo personale e di squadra per il prossimo anno?
“Il mio obiettivo è giocare dando il massimo e raggiungere i traguardi stabiliti”.

Hai un consiglio o un messaggio da girare a qualcuno?
“Vorrei fare un in bocca al lupo a tutti i miei vecchi compagni”. 

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