Storia

OSIMO – La storia della Società Sportiva San Biagio nasce nel 1978 sotto l’egida di Don Bruno Pierini, da pochi mesi insediatosi nella parrocchia di San Biagio, allora piccola frazione a nord di Osimo, che si snoda lungo la provinciale Septempedana che da Osimo conduce ad Ancona. Destinata ad ampliarsi (oggi conta con Santo Stefano e Aspio circa 3000 abitanti) per la posizione strategica, a due passi dal casello autostradale dell’A14 Ancona Sud, tanto vicina ad Osimo quanto al capoluogo dorico, la frazione si mobilita attorno alla parrocchia e decide di far nascere la sua prima società sportiva, pensata per dare spazio ai giovani del posto.

Gli albori. Fra i primi promotori dell’iniziativa Enrico Riganelli, allora rampante giovanotto che poi divenne anche allenatore delle giovanili biancorosse, e che si piazzò una domenica mattina fuori dalla chiesa con un banchetto per raccogliere le firme dei soci fondatori e le prime quote associative. Così nacque la Società Sportiva San Biagio, scegliendo come simbolo il galletto appoggiato su un pallone e come colori sociali il bianco e il rosso. I primi anni furono di grande entusiasmo per la nuova avventura che coinvolgeva decine di soci che frequentavano la vita parrocchiale ma anche di grandi difficoltà logistiche, in quanto la frazione era sprovvista di un campo sportivo. Così gli allenamenti si svolgevano nella “piana del Molinaccio”, un prato di campagna vicino al Molino lungo la provinciale all’altezza della Imt, tra San Biagio e Osimo. Poi nel corso degli anni furono utilizzati come impianti sportivi quello di Osimo Stazione e poi il vecchio Santilli in terra battuta ad Osimo.

La svolta. Nel 1991, con l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Raimondo Orsetti, la frazione conquista il suo primo impianto sportivo, a due passi dalla chiesa. Ecco dunque il piccolo catino biancorosso, il Comunale di San Biagio che ancora oggi non porta un vero e proprio nome e sopravvive nel minimo indispensabile, emblema della semplicità e della familiarità dell’ambiente sambiagese. Fu pensato inizialmente anche come campo da allenamento dell’allora Ancona Calcio di Longarini che si apprestava a conquistare la serie A. Poi le ben note sfortune societarie del club dorico finirono per concentrare al Comunale di San Biagio le sole attività sportive della locale squadra di calcio, che nel frattempo era riuscita a conquistare la Seconda Categoria e ad aprire pure un piccolo settore giovanile che visse per circa 15 anni. In accordo con le vicine realtà calcistiche di Osimo Stazione e Offagna si decise infatti di chiudere i rispettivi settori giovanili e aprirne un unico grande chiamato Dribbling Calcio. L’esperimento tuttavia naufragò e la Dribbling mano a mano, nel corso degli anni, si diede un proprio organigramma e diventò costola solo dell’Osimo Stazione, tanto è vero che poi si fuse col settore giovanile del Sirolo Numana sotto la regia della stessa dirigenza dell’Osimo Stazione, diventando Conero Dribbling. A San Biagio, almeno fino alla stagione 2007-2008 (e l’anno successivo in accordo con l’Offagna nel frattempo salita in Promozione), rimase soltanto la formazione Juniores.

Tanta gavetta. Ma le grandi soddisfazioni arrivano dalla prima squadra, pensata con tanta passione e budget limitati. La svolta arriva con la famiglia Catena che investe nel San Biagio e nella stagione 1993-1994 sfiora la promozione in Prima categoria. In estate però, il San Biagio che nel frattempo cambiò denominazione in Catena Building San Biagio, ottenne ugualmente la promozione in Prima per meriti sportivi. La stagione successiva da neo-promossa iniziò con grandi ambizioni, ma poi si rivelò più difficile del previsto e i biancorossi la finirono con la retrocessione in Seconda dopo lo spareggio salvezza perso col Chiesanuova 2-0 sul neutro di Porto Recanati. Da allora, con la famiglia Catena che nel frattempo decise di lasciare la presidenza e restare come partner, e fino alla stagione 2006-2007, tanti campionati di Seconda categoria. Alcuni, i primi, di sofferenza, e poi molti con un ruolo di primo piano e sempre ai vertici della classifica, come col mister-giocatore Giordano Bernabei, quando ad eliminare il San Biagio dalla semifinale playoff fu la Sampaolese (1-0 San Biagio all’andata, 1-0 Sampaolese al ritorno che passò per miglior piazzamento) e l’anno precedente fu, con gli stessi risultati, l’ambizioso Piano San Lazzaro, da lì a poco asceso fino all’Eccellenza. Nel frattempo, proprio con l’ultima stagione di mister Bernabei, arriva come presidente Maurizio Fagotti. Prende il posto di Aurelio Cecati che resta presidente onorario del club, che intanto cambia nome da Società Sportiva San Biagio ad Associazione Sportiva Dilettantistica San Biagio.

I trionfi. L’anno seguente, stagione 2004-2005, arriva Danilo Tacchi sulla panchina sambiagese e inizia un ciclo di grandi vittorie. I primi due anni sono trionfali fino alla finale playoff. Storica quella giocata al Diana di Osimo contro l’Offagna. Il derby terminò 0-0 dopo i supplementari e diede il pass agli offagnesi per la miglior posizione in classifica. L’anno successivo a fermare la cavalcata del San Biagio fu la Vis Civitanova nella finale persa 1-0 ai supplementari sul neutro di Porto Recanati. Al terzo tentativo, stagione 2006-2007, Tacchi fa centro. Questa volta passando in Prima categoria per la porta principale: vittoria del campionato davanti a corazzate come Montecosaro, Settembrina, Telusiano, San Claudio. Dopo circa 12 anni il San Biagio torna in Prima categoria. A sancirlo è la memorabile vittoria alla penultima giornata a Civitanova Marche contro la Vigor Sma per 2-1, è il 28 aprile 2007 e San Biagio torna a far festa.

L’avventura in Prima categoria inizia subito con un grandioso campionato terminato con 45 punti, al settimo posto, a soli 3 punti dall’accesso ai playoff per la Promozione, obiettivo mai raggiunto dalla società. L’anno successivo, stagione 2008-2009, ancora con Tacchi in panchina altra salvezza ma conquistata all’ultima giornata vincendo 3-0 a Ostra: 35 punti e playout sventati. Terza stagione di Prima categoria, 2009-2010, e ancora una grande cavalcata col San Biagio che a fine girone d’andata è addirittura primo in classifica con 28 punti, raggiungendo l’apice della sua storia. Il girone di ritorno sarà però deludente: il San Biagio termina ottavo con 41 punti. Sarà l’ultima stagione di mister Tacchi. Finisce un ciclo di successi, ma il San Biagio, che punta sempre nella sua filosofia di razionalizzare spese e risorse, scommetere sui giovani che trovano meno spazio in Promozione non essendo più under o valorizzando giocatori pescati in Seconda e Terza categoria, continua a stupire. In panchina arriva Damiano Morra, ex calciatore professionistico in A con la maglia del Catania, ex allenatore di Eccellenza a Cingoli ma anche ex di Passatempese e Osimana. Con lui stagione non facile sempre vissuta in zona playout. Poi a metà girone di ritorno la sterzata: il San Biagio prende slancio vincendo il derby con l’Osimo Stazione 2-0 e rimarrà fuori dalla zona playout sino alla fine, quando la vittoria 3-2 a Marzocca sancisce la quarta salvezza diretta consecutiva.

Nella stagione 2011-2012 il San Biagio cambia guida e si affida al giovane trainer Cristiano Luchetta, un passato al Filottrano e alla Vigor Castelfidardo. La partenza è positiva, alla 16esima giornata i punti sono 23, più 6 dalla zona playout. Poi però la squadra inizia a inanellare qualche pareggio di troppo e la sconfitta a tavolino con la Cluentina, per la gara sospesa a causa di un rissa in campo, fa perdere certezze all’ambiente. Arrivano tre sconfitte in tre scontri diretti e il San Biagio si ritrova in zona playout con la società costretta a cambiare allenatore dopo le dimissioni di Luchetta: una svolta in corso d’anno che in casa biancorossa non avveniva da quasi un ventennio. L’arrivo di mister Claudio Cantani dà la scossa sperata: la squadra conquista 4 vittorie nelle ultime 6 partite e strappa la quinta salvezza consecutiva in Prima senza passare per i playout.

Nella stagione 2012-2013, con mister Cantani ancora alla guida dei galletti, arriva la sesta salvezza consecutiva, ma con la sensazione di qualcosa di incompiuto. Il Sn Biagio infatti avrebbe anche potuto acciuffare per la prima volta i playoff di Prima categoria se non ci fossero stati ostacoli extracalcistici. Nel girone di andata infatti succede di tutto. A ottobre la vittoria a Filottrano 3-1 ribaltata in 0-3 dal giudice sportivo perchè il San Biagio scese in campo con Yaropolk Voytyuk in posizione irregolare, poi a dicembre a Cerreto il San Biagio, avanti 2-0 a fine primo tempo col Fabriano Cerreto, si è visto interrompere la gara dall’arbitro per una leggera nevicata. Nel replay del match, 7 giorni dopo, ripartito dallo 0-0, il San Biagio non riuscì ad andare oltre il pari. In sostanza 5 punti persi che potevano valere più di una salvezza tranquilla. Da segnalare però a gennaio la prima storica vittoria del San Biagio al Diana nel derby con la blasonata Osimana: un gol di Mandolini su assist di Mercuri decise la gara al 18′: grazie alle parate nel finale di Pesaresi il derby finì 0-1 per i galletti.

La retrocessione. Nella stagione 2013-2014, con il -2 di partenza per il caso Voytyuk e una squadra per metà rivoluzionata, il San Biagio ancora guidato da mister Cantani stenta terribilmente. Il primo successo arriva contro la corazzata Camerano alla 6^ giornata in casa, ma è un fuoco di paglia. A dicembre una leggera ripresa con la vittoria sull’Arcevia e il bel pari nel derby del Diana con l’Osimana, ma a gennaio il ko con un uomo in più nello scontro diretto di Villa Musone costa la panchina a Cantani. Al suo posto, dopo 4 anni, torna Danilo Tacchi, ma anche lui non riuscirà a invertire la rotta. Ci pensa anche la sfortuna a dire di no alle speranze salvezza dei galletti: contro Filottrano, Le Torri e Monserra arriveranno tre pareggi beffa con reti subite nei minuti di recupero, nei primi due casi addirittura su calcio di rigore: 6 punti gettati via e playout ormai lontanissimi. Nel finale di stagione, ormai retrocesso, il San Biagio onora comunque il campionato strappando il pari ad Arcevia e Osimana e vincendo col Monsano, tutte squadre in corsa per i playoff. Ma non basta: dopo sette stagioni il Galletto torna mestamente in Seconda categoria.

La risalita. Nella stagione 2014-2015 si cambia per dimenticare la disfatta. Dal Collemarino, arrivato secondo in Prima categoria, giunge mister Michele Marinelli e con lui sei giocatori, nel tentativo di tornare subito a vincere. In società entra come nuovo dirigente e main sponsor Massimo Falappa e la sua TJ Point, che spinga ad una collaborazione con la Giovane Ancona per permettere ai bambini sambiagesi di fare calcio sotto casa. La stagione è trionfale, col San Biagio che vince il campionato davanti ai cugini dell’Osimo Stazione totalizzando 66 punti e conquistando all’ultima giornata (3-0 sul campo del Serradica di Fabriano) la sua terza promozione in Prima categoria dopo aver veleggiato in testa per 20 giornate. Si continua, nel 2015-2016, con mister Marinelli alla guida della squadra che, partita molto bene all’inizio (in zona playoff fino a dicembre) subisce un calo a inizio 2016 col mister in procinto di dimettersi dopo il ko di Montemrciano e i playout ad un passo. Tuttavia la società insiste e fa bene: la squadra vince gli scontri diretti con Falconara e Borghetto e si salva con ampio anticipo, strappando nel finale addirittura il quinto posto vincendo a Castelplanio: è il record per la società biancorossa, seppur insufficiente per accedere ai playoff visto il distacco maggiore di 10 punti dalla seconda in classifica.

Altra svolta. Nella stagione 2016-2017 mister Marinelli lascia e il San Biagio si affida al giovane Matteo Recinti e ad una squadra quasi del tutto rinnovata e ringiovanita. Una scommessa che dopo le prime tre giornate sembrava vincente, ma poi qualcosa si inceppa e con 6 ko in 7 partite mister Recinti decide di dimettersi. La società si affida a mister Cristiano Caccia, giovane ma con alle spalle grandi successi con Brandoni e Villa Musone. Grazie a lui e ai rinforzi del mercato invernale il Galletto è protagonista di una straordinaria rimonta che lo porta già a Natale in zona playoff. I biancorossi sognano a lungo gli spareggi promozione ma nelle ultime giornate arrivano troppi passi falsi e chiudono così al settimo posto. Tuttavia la rimonta consente a Caccia di strappare la conferma per il campionato di Prima categoria 2017-2018, quando il San Biagio sfiderà nientemeno che l’Anconitana in un Diana gremito da oltre mille spettatori. La stagione vede i galletti sempre in zona playoff, ma il distacco dalle due battistrada Anconitana e Osimo Stazione renderanno vani i piazzamenti per gli spareggi, comunque persi dalla squadra per un finale in calando. Nel frattempo, nella primavera 2016, il San Biagio stipula un accordo con la Giovane Offagna creando la Giovane Offagna San Biagio per riaprire il settore giovanile e inaugura a febbraio 2017 il nuovo campo da calcio a 8 in erba sintetica intitolato a Lorenzo Manuali, compianto presidente della Sportware. Cambiamenti anche in società: nel direttivo, uscito Massimo Falappa, entra Maurizio Giampieri (ex dirigente del vecchio Piano S.Lazzaro), mentre ad agosto 2017 il Galletto piange la scomparsa del suo mitico patron Aurelio Cecati, 82 anni, presidente negli anni ’90 e cofondatore della società sportiva nel 1978. Il suo nome nell’agosto 2018 viene istituito il Memorial “Cecati”. La stagione 2018/19 vede un altro cambiamento: l’ingresso in società dei figli di Aurelio, ovvero Gianni e Mauro Cecati, in qualità di soci e dirigenti. Il campionato parte con l’esperto mister Maurizio Marincioni in panchina e rinnovate ambizioni, che però andranno deluse. Il girone di andata sottotono costerà la panchina all’allenatore, che verrà sostituito dal più giovane David Canonici. Con lui la squadra avrà uno scatto d’orgoglio e riuscirà ad evitare i playout, con un pareggio al cardiopalma all’ultima giornata in casa della Castelfrettese (3-3).

L’era Cecati. La stagione 2019/20 inizia con la nomina a presidente di Gianni Cecati che prenderà il posto dopo oltre un decennio di Maurizio Fagotti raccogliendo l’eredità morale del padre Aurelio. In panchina la società decide di dare fiducia a Canonici dopo la salvezza in rimonta del campionato precedente. Ma andrà in scena un copione purtroppo già visto. Partenza a rilento del gruppo, ancora una volta molto rinnovato, e Galletto che viene scosso dal pesante ko (6-0), il peggiore nella sua storia in Prima categoria, in casa del Villa Musone. Canonici decide di dimettersi, il San Biagio resterà per tre gare senza allenatore per non affrettare una scelta che non si aspettava di dover fare, poi si affida a mister Fabio Paoletti, con l’acquisto nel mercato di dicembre di Daniele Degano, ex attaccante dell’Ancona ai tempi della serie B e A, adattato a mediano. Con queste novità il San Biagio risale nuovamente la china e a febbraio, con la vittoria per 3-2 a Castelleone di Suasa, esce per la prima volta dai playout. Il campionato però verrà stoppato dalla pandemia di Covid-19. La stagione 2020/21 parte con la promozione di Degano ad allenatore della prima squadra e l’incarico a Paoletti di coordinatore tecnico delle formazioni biancorosse. La grande novità è infatti il ritorno dopo oltre un decennio della Juniores del San Biagio, allenata da mister Cosimo Zammillo. Altra novità storica è l’iscrizione del San Biagio anche al campionato di serie D di calcio a 5: grazie ad un gruppo di giovani sambiagesi che giocavano a Candia, e che si sono proposti per questa nuova avventura, il Galletto sbarca nel futsal, giocando le gare interne nella palestra scolastica “Alice Sturiale” di San Biagio. Il Covid però compromette ancora lo sport e rinvia le partenze dei campionati giovanili e di calcio a 5. Nel frattempo si rinnova il consiglio direttivo, con la conferma di Gianni Cecati presidente e l’ingresso come suo vice di Antonio Spadaccini (proveniente dalla consorella Giovane Offagna San Biagio) e di Luca Pasqualini che è nominato direttore sportivo, mentre Sandro Veroli diventa direttore generale.