Girotti mvp a Jesi: “La sconfitta non pregiudica nulla, ma serve più cattiveria”

OSIMO – Deve rimpiazzare un mostro sacro a San Biagio, quel Simone Pesaresi che è stato per circa 20 anni il numero 1 dei galletti, insuperabile, infaticabile, alcuni temevano anche insostituibile. E’ toccato a Luca Girotti invece sostituire il portierone, che a fine stagione ha appeso le scarpette al chiodo. Una eredità pesante, ma che Luca, 27 anni, sta cercando di gestire al meglio, calandosi in una categoria inferiore a quelle nelle quali ha giocato finora. A Minonna è stato uno dei pochi a salvarsi in una prestazione di squadra opaca. E’ stato decisivo in avvio di partita deviando in angolo un tiro di Mancini che rischiava di infilarsi sotto il sette e poi ha mostrato sicurezza in alcune uscite. Per questo i compagni di squadra lo hanno scelto come migliore in campo. Ecco dunque l’intervista tradizionale all’mvp della settimana:

Luca, sei stato scelto come migliore in campo, pensi sia stata davvero la tua miglior prestazione quella di sabato a Jesi? Tu chi hai scelto come migliore e perché?
“Ad essere sinceri credo che la mia sia stata una partita in linea con le altre di questo inizio campionato. Penso che i miei compagni mi abbiano voluto premiare per l'intervento di inizio primo tempo , che è risultato efficace e forse bello da vedere. E' stata una prestazione opaca da parte di tutti noi, ma nonostante questo abbiamo subito il gol della sconfitta da un'azione sfortunata e piena di rimpalli sfavorevoli. Io ho scelto come migliore in campo Ficosecco, per la sua inesauribile corsa e voglia di recuperare palloni in mezzo al campo”.

Raccontaci la tua parata magistrale a inizio gara e l'azione del gol …
“La parata è nata da un tiro scagliato dal limite dell'area dal numero 10 avversario, erano passati pochissimi minuti dal via. La palla stava rimbalzando, quindi ne è nato un tiro quasi al volo, che scendendo si stava per insaccare sotto la traversa, vicino l'incrocio del primo palo. La prontezza di riflessi di inizio partita mi ha aiutato a deviare in angolo il tiro che mi stava scavalcando. L'azione del gol subito invece, nasce da un fallo laterale a nostro favore (e questo non va bene), durante il quale non riuscendo ad uscire da una situazione di pressione, abbiamo perso palla che è arrivata sul secondo palo dove, tutto solo, l'avversario mi ha infilato”.


Col Borgo Minonna è arrivata la prima sconfitta stagionale: secondo te cosa è mancato per evitarla?
“Dopo un inizio molto brillante, ci siamo forse fermati un po' a specchiarci, questo atteggiamento la categoria non lo consente, infatti dopo due prestazioni opache è arrivata la sconfitta, che non pregiudica nulla, ma anzi ci deve dare nuova voglia e forza per affrontare le prossime gare che saranno davvero impegnative”.


Considerando che le prime avvisaglie di difficoltà si erano intraviste sia con l'Osimo che con la Stazione in Coppa, pensi ci sia stato un calo fisico, un allentamento a livello mentale o semplicemente è stata una settimana storta?
“Il calo fisico non lo considero neanche, abbiamo fatto una preparazione molto impegnativa, ed è proprio questo il momento in cui inizieremo a venire fuori anche meglio. Un pizzico di cattiveria agonistica in più e la voglia di essere protagonisti è tutto ciò che ci serve”.


Sabato prossimo arriva l'Atletico Offagna per un derby sentito a San Biagio: come affrontare la partita per riscattarsi subito?
“Tutte le partite valgono tre punti, ma considerando il derby e la nostra voglia di riscatto immediato, dobbiamo e vogliamo fare bene. L'importante in queste partite è mantenere i nervi ben saldi perché a volte basta un dettaglio a fare la differenza, non dobbiamo guardare la classifica, solo arrivare carichi alla gara”.

Un tuo primo bilancio su questo campionato di Seconda categoria dopo sei giornate?
“Non conoscevo il campionato di Seconda, ma fin da subito mi sono reso conto che il livello è alto e che ci sono tante squadre attrezzate e che puntano ad essere protagoniste di questo girone. Noi per ora abbiamo dimostrato di esserci, ma la strada è lunga e solo chi saprà metterci qualcosa in più arriverà fino alla fine. I nomi non fanno una squadra, la squadra è fatta di sacrificio e di voglia di lottare punto su punto tutti insieme, per arrivare ad un obiettivo qualunque esso sia”.


Come è stato il tuo inserimento nell'ambiente sambiagese in gran parte rinnovato in estate?
“L'ambiente è dei migliori e nello spogliatoio si è creata subito la giusta unione. Siamo già parecchio affiatati e non si direbbe davvero che per molti è il primo anno giocato insieme”.


Non è semplice gestire il ruolo di portiere, specie quando ce ne sono due bravi che si equivalgono come te e Galassi. Come evitare malumori ed equivoci?
“Io e Mattia abbiamo già condiviso una stagione a Camerano, e fin da subito ci siamo trovati in sintonia. Insieme con Omar e Simone abbiamo creato davvero una bella intesa. Il ruolo del portiere è un ruolo delicato, ma con una giusta e sana concorrenza si può far solo bene entrambi. La concorrenza molto elevata in ogni ruolo quest'anno a San Biagio è indice di una rosa competitiva, ogni giocatore che ha l'opportunità di scendere in campo deve dare il 110%, pensando anche a tutti quelli che non sono stati fortunati quanto lui. Io sono del parere che questo può soltanto fare bene ad una squadra dove c'è l'unione di intenti”.


Il compagno di squadra che ti ha sorpreso di più finora?
“Onestamente non riesco a farti un nome, ma posso dirti che provo ammirazione verso il modo di fare ed allenarsi di Roberto Pizzichini, non più giovanissimo, ma con la voglia di giocare ed allenarsi e lottare per ogni singolo pallone, come ho visto fare davvero di rado”.

Hai un messaggio o un consiglio da inviare a qualcuno?
“A mio padre, che pur non potendo essere al campo è il primo mio tifoso, voglio dedicare a lui questo premio e questa intervista. Grazie!!!”.

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