Il presidente Cecati ai dirigenti: “Grazie per aver contribuito a realizzare un sogno e a mantenerlo vivo”

Gianni Cecati a sinistra con il figlio Nicola

Gianni Cecati a sinistra con il figlio Nicola

OSIMO – Eccola la nuova guida biancorossa, colui che si è preso l’onere e raccolto l’onore di rappresentare l’Asd San Biagio, una società con 41 anni di storia calcistica, magari piccola rispetto ad altre, ma comunque d’onore, d’orgoglio, di sudore. E non poteva che essere lui, l’erede del mitico patron Aurelio Cecati, scomparso tre anni fa. Gianni Cecati, 50 anni, geometra, dal 2016 socio nell’Asd San Biagio e papà di Nicola, già da anni dirigente accompagnatore della squadra, è stato eletto all’unanimità nell’ultima assemblea come nuovo presidente, dopo i 15 anni di Maurizio Fagotti. Eccolo dunque il numero uno biancorosso che si presenta qui, nel canale ufficiale della società:

Presidente, intanto presentati a chi non ti conosce ancora…
“Per chi ancora non mi conosce, sono dipendente tecnico con mansioni di responsabile per la messa in opera di commesse edilizie pubbliche e private, costruzioni e infrastrutture, presso una azienda campana che opera nel sud e centro Italia. Coniugato con Giovanna Gatti e padre di Nicola, grande passione per il ciclismo oltre al San Biagio”.

San Biagio non è per te una realtà sconosciuta, oltre ad essere sambiagese, ci hai pure giocato col San Biagio!
“Si, ma la mia carriera calcistica purtroppo causa grave incidente stradale si è fermata alle giovanili del San Biagio”.

Pregi e difetti di Gianni?
“A detta degli altri sono una persona responsabile e tenace con il difetto di essere puntiglioso”.

Che emozioni hai provato quando nell’assemblea dei soci hai realizzato di essere diventato il nuovo numero 1 del San Biagio..
“La richiesta e la nomina di diventare presidente è arrivata inaspettata e a sorpresa visto la mia poca presenza negli ultimi tempi, questo però ha fatto si che si sviluppasse in me quella passione e quella voglia che ho già per le ruote grasse…”.

Aurelio Cecati

Aurelio Cecati

Eredi la carica da Maurizio Fagotti, ma prima di lui c’era tuo padre, il mitico patron Aurelio: cosa speri di poter prendere dai suoi insegnamenti e cosa ti senti di promettergli a lui che era innamorato dei colori biancorossi?
“Ereditare la carica che per quindici anni ha visto protagonista Maurizio Fagotti assieme a mio padre non è facile anche perché hanno fatto tanto. Però mi sono sentito in dovere di prendere il testimone di mio padre per dare un seguito alla sua filosofia di sport, aggregazione e soprattutto di divertimento e non di sacrificio. Lui è stato uno dei fondatori e dopo quarant’anni esserci è motivo di orgoglio”.

Ai giocatori del San Biagio, molti nuovi e che non ti conoscono, cosa ti senti di dire o chiedere? E allo staff tecnico e dirigenziale?
“Mi sento di ribadire alla dirigenza e ai calciatori che il San Biagio sarà luogo famigliare e meritocratico dove il lavoro paga e non c’è spazio per gli egoismi personali”.

Come coinvolgere maggiormente la comunità in questa società sportiva che ormai vanta 41 anni?
“Spero, dato che porterò via tempo alla mia famiglia, di poter coinvolgere la comunità sambiagiese sia nuova e sia la vecchia guardia perché mi sono prefissato di intraprendere la via lasciata da mio padre quella di formare presto la Juniores …”.

Ti sei già fissato un obiettivo della tua presidenza a livello sportivo, gestionale o infrastrutturale?
“Grazie alla disponibilità del sindaco e assessore allo sport Simone Pugnaloni, faremo gli spogliatoi del campo da calciotto per completare un degno polo sportivo … e poi… l’appetito viene mangiando. Vorrei spendere un’ultima parola a favore dei vecchi dirigenti, dei nuovi, di quelli che verranno e su mio figlio: GRAZIE per aver contribuito a realizzare un sogno e a mantenerlo vivo… “.

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