Bevilacqua mvp: “Rimbocchiamoci le maniche, contano i risultati finali”

OSIMO – Un motorino che ha ripreso a correre dopo un po’ di appannamento. Christian Bevilacqua alla sua seconda stagione in biancorosso intramezzate da una parentesi alla Conero Dribbling, è un fluidificante di fascia che si adatta a più ruoli. Un jolly prezioso e dal piede buono, come dimostrato sabato scorso nella gara dominata e vinta solo 1-0 contro il Ponterio. Una punizione dal vertice destro dell’area di rigore che si è infilata sotto la traversa vicino al sette. Molto diversa da quella vincente di Castelfidardo, quando in Coppa Bevilacqua complice una deviazione, trovò il gol del pareggio che valse anche il passaggio del turno al girone di quarti di finale. Per la generosità mostrata, la corsa, l’intraprendenza e il gol ovviamente, compagni di squadra e dirigenti lo hanno scelto come migliore in campo ad Offagna con 14 preferenze davanti alle 7 date a Stefano Rossini, che sull’esterno destro ha fatto impazzire più volte i difensori ospiti, sfiorando anche il gol. Ecco dunque Bevilacqua nella classica intervista all’mvp della settimana:

Christian sei stato nominato migliore in campo, tu chi hai scelto e perché?
“Rossini perché è quello che ha fatto meglio, ma il mio è un voto di squadra: siamo stati tutti migliori in campo”.

Partita sempre gestita dal San Biagio che ha rischiato pochissimo ma che ha vinto alla fine solo grazie ad un calcio piazzato, con tanta sofferenza in fase offensiva, tu come analizzi la gara?
“Secondo me è stata la partita migliore o una delle migliori che abbiamo fatto… La sofferenza della fase offensiva viene da tutti, non dalle punte. A volte sembra che ci basti giocare bene e che il gol sia un di più, invece bisogna chiudere le partite altrimenti si rischia la beffa come con lo Staffolo. A parte questo siamo stati quasi impeccabili”.

Raccontaci l’azione del gol, la punizione che hai calciato dal vertice destro: ne avevi già segnate altre in passato oltre a quella in Coppa a Castelfidardo?
“Un tiro non potente ma abbastanza angolato, con la complicità del portiere avversario. Ne ho fatti altri in passato, come in Coppa contro la Vigor, sono migliorato grazie a Pizzichini”.

Hai giocato da mediano sabato scorso, mentre in passato sei stato impiegato come terzino in una difesa a 4 e spesso esterno di un centrocampo a 5: in che ruolo ti trovi meglio?
“Quello che preferisco è l’esterno su un centrocampo a 5, ma per giocare se serve mi metto anche in porta”.

Quella col Ponterio è da considerare una vittoria scaccia crisi?
“Lo spero perché sarebbe un peccato alla fine non fare i playoff, anche se secondo me la gara scaccia crisi è stata la sconfitta con l’Ancona”.

Come ti spieghi i due mesi senza vittoria e come va affrontata ora questa parte finale di stagione?
“Non ci sono vere e proprie spiegazioni, mentalmente eravamo giù e ci siamo un po’ accomodati. Il resto sarebbe solo trovare alibi. Questa parte finale va affrontata partita per partita, con il massimo impegno, senza guardarci tanto intorno o pensare solo al nostro orticello”.

Più facile conquistare i playoff o la Coppa Marche?
“Nessuna delle due cose, ma sono entrambe alla nostra portata. a pensarci però non saprei dire cosa sia più facile conquistare”.

Un bilancio della tua stagione a livello personale e di squadra?
“A livello di squadra in una stagione normale staremo già pensando di fare solo la finale dei playoff, allungando dietro e sperare di vincere per recuperare davanti: quindi è sicuramente positiva. Anche a livello personale a parte un calo nella parte centrale della stagione, mi ritengo soddisfatto, anche se i conti si fanno alla fine”.

Compagno che ti sta sorprendendo di più?
“Non mi piace parlare dei singoli e comunque sono tutti giocatori che conoscevo già prima e che non mi sorprendono per la loro forza, perché me lo aspettavo”.

Hai un messaggio o consiglio per qualcuno?
“Si: rimbocchiamoci le maniche perché tutti si ricordano la parte finale dei campionati, tutto quello che di buono abbiamo fatto finora non conta niente se poi non arrivano i risultati alla fine”.

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