Testagrossa mvp col Monsano: “Queste due batoste ci riportino coi piedi per terra”

OSIMO – Arrivato a preparazione iniziata per sopperire alle contemporanee assenze difensive di capitan Gambini e di Giacché entrambi infortunati. E così si è ritagliato subito uno spazio importante in squadra. Alessio Giuseppe Testagrossa, l’abruzzese trapiantato ad Ancona da universitario, classe ’92, ha confermato anche una volta di essere costante nelle sue prestazioni, preciso e solido. Da difensore, duttile sia come terzino che come centrale, fa le cose semplici e sbaglia poco niente. Così anche sabato scorso contro il Monsano è emerso tra la mediocrità generale della prestazione biancorossa, lottando e cercando di concedere il meno possibile all’avversario. Per questo dirigenti e compagni di squadra lo hanno scelto come migliore in campo con 11 nominations davanti alle 4 date a Zenga, le 2 a Rossini e una a testa a Lorenzo e Riccardo Mandolini. Ecco dunque Testagrossa nella classica intervista all’mvp della settimana:

Testagrossa contrasta un attaccante monsanese

Testagrossa contrasta un attaccante monsanese

Alessio, sei stato scelto come migliore in campo, pensi di esserlo stato? Tu chi hai scelto e perché?
“Ringrazio i miei compagni per avermi scelto. Non credo di aver fatto una cattiva partita, anche se visto il risultato non riesco a sentirmi soddisfatto. Io ho scelto Lorenzo Mandolini perché da dentro il campo mi è sembrato quello che ha lottato di più”.

Raccontaci i due gol subiti sabato scorso?
“Sul primo gol l’attaccante è stato bravo di testa, anche se con una piccola disattenzione difensiva. Il secondo gol invece è arrivato su rigore e lì la partita si è chiusa.

Analizziamo il ko col Monsano, il secondo interno consecutivo. Gara compromessa dal gol in avvio come col Montemarciano e poi squadra incapace di reagire, col secondo gol su rigore che ha tagliato letteralmente le gambe a inizio ripresa… concordi?
“Si purtroppo sono due partite in cui subiamo gol nella prima parte di gara. Col Montemarciano subito dopo il gol un paio di occasioni per pareggiare le abbiamo avute, invece questa volta non siamo riusciti proprio a rialzare la testa e a mettere in campo la cattiveria giusta”.

Come ti spieghi questa involuzione che ha portato ai due ko interni entrambi per 2-0?
“Probabilmente dopo le due ottime partite col Colle e l’Arcevia c’è stato tanto entusiasmo e dunque un calo di concentrazione..spero che queste due batoste ci riportino coi piedi per terra”.

Ci si era illusi dopo i due 3-0 rifilati a Colle ed Arcevia approcciando quindi male le partite che, sulla carta, sembravano alla portata? O il problema, come dicono alcuni, non è mentale ma è il campo di San Biagio che non si adatta alle caratteristiche tecnico-tattiche della squadra??
“Sicuramente le condizioni del campo non ci hanno aiutato come nelle due vittorie, in cui abbiamo giocato un ottimo calcio. Però non deve essere una scusa visto che gli avversari su ogni pallone hanno mostrato di averne più di noi”.

Sabato prossimo trasferta a Montoro contro una squadra costruita per stare in alto e che, dopo un avvio stentato, sembra essersi ripresa anche grazie al cambio di allenatore. Come va affrontato l’impegno per evitare il terzo ko consecutivo?
“Innanzitutto, essendo una squadra molto giovane, dobbiamo prendere le ultime due partite e farne esperienza. Poi come dice il mister non dobbiamo guardare il nome della squadra, ma pensare a noi stessi perché le potenzialità ci sono tutte”.

Raccontaci la tua storia calcistica, con chi hai iniziato a giocare, come mai ti trovi nelle Marche, tu che sei abruzzese, e come è nata l’occasione di venire a giocare al San Biagio?
“Da piccolo ho iniziato a giocare nella squadra del mio paese, a San Salvo, e ho fatto tutte le giovanili. Poi ho mollato qualche anno e ho ripreso tre anni fa quando studiavo a L’Aquila. L’occasione del San Biagio è nata per caso: a settembre mi sono trasferito nelle Marche per continuare gli studi e nel mentre cercavo una squadra dove continuare a giocare, fino a quando un giorno mi arriva la chiamata del mister!”.

Un tuo pregio e difetto come ragazzo e come calciatore?
“Credo di essere una persona seria, a volte fin troppo!! Da calciatore conosco i miei limiti tecnici e per questo cerco di recuperare almeno con la corsa”.

Che squadra tifi e che lavoro o studi fai qui?
“Sono interista da sempre! Sono qui perché ho iniziato da poco la magistrale in Biologia Marina ad Ancona”.

Come ti trovi in questo gruppo tu che sei, in ordine cronologico, l’ultimo arrivato a fine agosto?
“Mi trovo benissimo, all’inizio ho fatto un pò fatica perché era da maggio che non giocavo una partita, ma ora va molto meglio”.

Quale può essere l’obiettivo reale di questa squadra?
“Intanto bisogna riprendere la giusta strada e pensare alla salvezza, se poi c’è qualche punto in più ben venga”.

Compagno che finora ti ha impressionato maggiormente?
“Dal punto di vista tecnico Rossini, anche quando sembra che abbia perso palla riesce in qualche modo a sgusciare via. Caratterialmente ripeto Lorenzo Mandolini perché, non solo sabato, ma in ogni partita mette l’anima”.

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