Mister Cantani: “In campo per vincere, sempre”

 

OSIMO – A 57 anni si è rimesso in gioco in una situazione complicata, con una squadra dall’età media giovane, forse troppo in un girone come quello C dove in tanti vantano giocatori d’esperienza e smalizia. Con una classifica mai così brutta in tutta la stagione, un ambiente moralmente abbattuto dopo la sconfitta a tavolino per il match sospeso con la Cluentina, ma Claudio Cantani (nella foto) non c’ha pensato due volte ad accettare l’incarico di allenatore del San Biagio dopo le dimissioni di Cristiano Luchetta, accettate dal presidente Fagotti dopo un rapido consulto con la dirigenza. Un evento più unico che raro in casa biancorossa, capitato solo 2 volte in 34 anni di storia. Mai nessuno si sarebbe immaginato di dover cambiare a stagione in corso quando ad agosto era partita l’avventura. Ma l’obiettivo salvezza rischiava seriamente di sfuggire di mano, la squadra appariva allo sbando, senza una guida esperta in campo capace di farla reagire. Ecco allora che il 57enne ex allenatore della Real Cameranese arriva per dare una sterzata innanzitutto nell’approccio e nel carattere, nello spirito prima che nel gioco. Una guida autorevole che sembra già aver portato una nuova ventata d’entusiasmo, che però andrà confermata con i risultati sul campo. E seppure il San Biagio è scivolato in zona playout per la prima volta in stagione, la classifica resta corta e il calendario tutto sommato non proibitivo.

Mister Cantani, cosa l’ha spinta ad accettare la proposta del San Biagio di arrivare a salvare la baracca con soli 6 giornate da giocare?

“Dove è più difficile a me piace. E’ una sfida stimolante, è bello rimettersi in gioco in qualsiasi realtà e, indipendentemente dalla categoria, amo divertirmi e allenare i giovani e so che qui posso farlo”.

Cosa le hanno detto per convincerla?

“Mi ha contattato il direttore sportivo Sandro Veroli, che conosco da tanto tempo e del quale ho un grande rispetto. Anche questa volta mi ha dimostrato la sua onestà: mi ha spiegato tutte le difficoltà, la rosa giovane e forse inesperta dopo la squalifica del capitano e del vice, la classifica complicata, il morale giù. Ma non mi spaventa tutto ciò, anzi, per me è stimolante, potremo anche parlare della programmazione futura, del prossimo anno, ma prima dobbiamo concentrarci sull’oggi, dobbiamo resettare tutto, ripartire da zero. E poi tornare ad allenare mi aiuta anche a scaricare la giornata di lavoro, il calcio mi mancava”.

Come ha trovato i ragazzi? Impauriti dalla classifica che li vede per la prima volta in zona playout?

“Non li ho trovati impauriti, semmai motivati a risollevarsi subito”.

Ammetterà che però la situazione non è semplice. E’ arrivato anche il ko a tavolino per il match sospeso con la Cluentina..

“La situazione è difficile, ma non compromessa. Siamo quint’ultimi e ci attendono sei partite delicate perché nessuno ci regalerà nulla fino all’ultimo minuto, ma la cosa migliore è che i giocatori mi stanno dando retta, stiamo provando un nuovo modo di fare gioco e dai primi due allenamenti sono rimasto soddisfatto”.

E’ già fiducioso dunque?

“Servirà qualche settimana per entrare a regime, ma fortunatamente abbiamo anche la sosta di Pasqua che ci darà una mano a capire i nuovi meccanismi e a me di conoscere meglio i giocatori, perché direttamente ne conoscevo bene solo un paio. Ma intanto dobbiamo concentrarci subito sul match di sabato, che è già fondamentale”.

Non è facile preparare la gara di Montecassiano con soli tre allenamenti..

“Sto facendo svolgere partite 11 contro 11 a tutto campo per conoscere prima possibile i ragazzi e farli giocare secondo il mio credo calcistico. Dovremo essere bravi a gestire le energie per non arrivare troppo stanchi alla gara contro la Samb. Sarà fondamentale giocare senza personalismi, pensando ad un unico obiettivo, i tre punti”.

Come valuta il calendario?

“Avremo tutte gare delicate, anche quella in casa dell’ultima in classifica non va sottovalutata, dovremo rispettare l’avversario ma allo stesso tempo giocare senza troppi pensieri in testa, consapevoli che andiamo per vincere. Poi avremo gare toste, arriverà la Lorese quinta che vorrà vincere, ma anche noi scenderemo in campo per vincere, sempre. Forse tutto si deciderà a Camerino nello scontro diretto, dovremo arrivarci con almeno due vittorie in tasca”.

Quale modulo usa di solito?

“Alla Real usavo il 4-4-2 perché avevo elementi appropriati per quel modulo, in questi due allenamenti ho riprovato il 4-4-2, ma so che i ragazzi sono abituati anche al 4-3-3, valuterò con l’ultimo allenamento cosa fare. L’importante è che i ragazzi giochino a calcio facendo le cose semplici, basilari, senza doversi inventare nulla. Passaggi veloci rasoterra al compagno vicino, sovrapposizioni, pochi tocchi, convinzione sotto porta e attenzione dietro. Calcio insomma, sembra semplice, ma per farlo diventare dobbiamo allenarci bene e lo stiamo già facendo. Le potenzialità per fare bene ci sono”.

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