Il presidente Fagotti: “I miei ragazzi, che carattere!”

OSIMO – Dopo una stagione con tante, inaspettate sofferenze, alla fine il San Biagio ha potuto festeggiare la sua ennesima impresa. Davanti a squadre competitive che si sono anche rafforzate in inverno, come Montecosaro, Pinturetta, Camerino, Montefano eccetera, è riuscito lo stesso a strappare la salvezza senza dover passare per i playout (che sono sempre una roulette russa come dimostra la retrocessione del Pinturetta perdendo inaspettatamente il derby con il Settembrina, arrivato a -6 in classifica ma evidentemente più in palla e in ascesa). E allora come ogni anno è d’obbligo l’intervista finale al presidente Maurizio Fagotti (nelle foto sotto) che dal suo arrivo, 9 anni fa, ha inanellato tre finali playoff in Seconda, una promozione in Prima dopo quasi 15 anni dall’unico precedente e poi 5 salvezze dirette, portando il club al suo apice.

(La torta personalizzata San Biagio realizzata da una tifosa doc per la cena di venerdì scorso, a Monica il grazie di tutta la famiglia biancorossa)

 

 

Presidente anche quest’anno obiettivo raggiunto. E' l'ennesimo miracolo o si aspettava di più?

“Sinceramente mi aspettavo il doppio miracolo, la salvezza certo, ma ad inizio campionato speravo in qualche cosa di più. La squadra per togliersi soddisfazioni c’era”.

 

Le sofferenze non sono mancate, specie nel girone di ritorno: l'addio a Morra e Colletta a centrocampo, la partita sospesa e persa a tavolino con la Cluentina, il cambio in panchina più unico che raro a San Biagio. Ci racconti quei momenti difficili per il club.

“Le partenze di Morra e Colletta sono state difficili da avallare, ma non potevo negare a due ragazzi la possibilità di giocare in Promozione. La partita sospesa e poi persa è stata la cosa più brutta e che ha segnato il momento più negativo, anche psicologico, del campionato. Sono episodi che non devono accadere e che tutti, organi federali compresi, devono saper gestire meglio e con più obiettività. Il cambio in panchina è stata una novità, un rischio forse per qualcuno, che però ha dato i suoi frutti”.

 

C'è stato un momento in cui ha temuto che davvero i playout sarebbero stati inevitabili?

“Inevitabili mai, dovevamo lavorare duramente ed avere qualche risultato delle altre squadre a nostro favore. Alla fine siamo stati più bravi noi di altri”.

 

La svolta positiva è tutta da accreditare all'arrivo di mister Cantani?

“Claudio ha sicuramente avuto un impatto sulla squadra stravolgente, in sei partite siamo riusciti a fare 13 punti segnando 12 reti ma sopratutto facendo divertire i ragazzi, cosa che non vedevo da un po’”.

 

Alla fine crede che il girone C abbia penalizzato il San Biagio? Sarebbe stato più facile giocare nel B come gli anni passati?

“Non lo so, le partite vanno sempre giocate, forse nel girone B saremmo stati ultimi…. Sicuramente dal punto di vista organizzativo abbiamo avuto problemi”.

 

L'anno prossimo si riparte ancora da mister Cantani. Con quali obiettivi? Cosa dovremo aspettarci anche in chiave mercato?

“L'obiettivo è una salvezza tranquilla, possibilmente con la squadra della stagione appena conclusa”.

 

Tornando alla stagione scorsa. La partita che le è piaciuta di più e quella piaciuta meno…

“Di quelle viste, Cluentina esclusa, quella col Camerino in casa la peggiore e per il momento in cui è avvenuta quella con il Montefano sempre in casa, la migliore quella vinta con la Lorese e chiaramente l’ultima di campionato col Fiuminata che ha sancito la salvezza diretta”.

 

Il punto di forza e di debolezza della squadra?

“Il gruppo giovane è stato il punto di forza, ma allo stesso tempo implica la poca esperienza che in certi momento è un punto di debolezza”.

 

L'avversario e il giocatore che l'ha sorpresa di più?

“Gli avversari non li conosco bene, quindi non saprei, i miei giocatori invece mi hanno sorpreso tutti nelle ultime sei partite, hanno dimostrato un carattere che non mi aspettavo, però mi hanno anche confermato che la squadra c’era, non eravamo da retrocessione, anzi”.

 

Ha qualche rammarico o rimorso?

“Il rammarico di non aver seguito il mio istinto alla ripresa dalla pausa causata dalla neve, quando avevo già avvertivo che qualcosa non andava anche se avevamo 4-5 punti in più dalla zona playout”.

 

Un messaggio di fine anno ai giocatori in attesa della ripresa il 16 agosto…

“Li aspetto tutti alla ripresa degli allenamenti, e a chi prenderà strade diverse auguro che l'esperienza con il San Biagio sia stata importante nel percorso di crescita sportiva e personale”.

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