I saluti di Coppari prima della partenza. I ricordi, lo striscione, le foto col Marina

OSIMO – E’ arrivato il momento dei saluti, ma non sarà un addio, semmai un arrivederci. Sabato scorso col Marina s’è consumata l’ultima convocazione in biancorosso di Simone Coppari, 28enne centrocampista fidardense alla quarta stagione a San Biagio. Domenica prossima partirà alla volta di Parigi dove resterà per due anni con un nuovo importante contratto di lavoro. E’ d’obbligo dunque un ultima intervista per salutare tutti nel modo più opportuno e ricordando gioie e dolori di questa esperienza.

 

Simone, dicci la partita più bella, tua personale e del san Biagio.

In questi anni la partita che ricordo con maggiore piacere è l’ultima che ho giocato, quella con il Barbara in cui abbiamo vinto 2-1 con mio gol decisivo al 90’. Però ho anche un grande ricordo della partita vinta al San Giobbe contro il Filottrano Calcio per 1-0 nell’anno di Morra.. non fui decisivo a livello relizzativo ma a mio avviso feci una grande partita e per me fu un enorme soddisfazione battere da protagonista la mia ex squadra. Scegliere invece la partita più bella del San Biagio è molto molto difficile.. ho visto tante grandi prestazioni ma quella che mi è rimasta impressa maggiormente è la scoppola rifilata al blasonato Ostra per 3-0. Loro si presentavano con i favori del pronostici, nomi altisonanti, noi tanto gioco palla a terra, cambi di gioco e lezione di calcio con Danilo Tacchi in panchina, quella squadra chiuse prima il girone di andata. Poi il girone di ritorno per noti motivi c’è stato un calo clamoroso ma quella squadra giocava davvero un bel calcio, ci divertivamo ogni volta che scendevamo in campo e fu un peccato non raggiungere nemmeno i playoff”.

 

La partita più brutta tua e del San Biagio?

La mia partita più brutta è stata un Monserra- San Biagio con mister Morra. Sono inspiegabilmente stato espulso dopo 20 minuti e sono stato anche costretto a saltare il derby con la mia ex squadra, il Filottrano, nella partita successiva. Avevo tanta rabbia in corpo sia a livello personale sia di squadra perché quel giorno l’arbitro ne aveva combinate di tutti i colori. La partita più brutta del San Biagio sicuramente lo scorso anno con la Cluentina in casa, quel giorno è stato tutto tranne che calcio, una giornata che ti leva la voglia di giocare a calcio e divertirti, un pagina da cancellare dalla storia del San Biagio”.

La delusione e la gioia più grande dei 4 anni in biancorosso?

La delusione più grande per me è stata lo scorso anno quando sono stato messo da parte dall’allenatore senza nessun motivo logico, passare da sentirsi importante per compagni a sentirsi l’ultimo della classe è stato tragico. Il mio divertimento maggiore si era trasformato in un peso ed ho passato momenti veramente difficili. Sono rimasto maggiormente deluso oltre che sul lato tecnico soprattutto sul lato umano ma sono cose che nel calcio succedono e ti aiutano a crescere, a non commettere più gli stessi errori. L’importante è sapere di avere la coscienza pulita e di aver fatto sempre il massimo senza rimpianti, ho imparato che i conti tornano sempre, nel breve o nel lungo periodo. La gioia più grande, sarò ripetitivo ma è stata a Barbara, più che il gol che di per se è una grande soddisfazione, tutto quello che c’è stato dopo, tutti gli attestati di stima, affetto, amicizia che ho ricevuto a causa della partenza, me li porterò sempre dentro!”.

 

Ricordi il primo impatto con la squadra quando sei arrivato?

Non ricordo benissimo il primo giorno che sono arrivato a San Biagio però ricordo benissimo tutti i compagni di allora, alcuni dei quali sono ancora colonne portanti del San Biagio di oggi. La cosa che è rimasta intatta da allora è il clima che si respira, di divertimento, tranquillità, serenità, questo è quello che fa la differenza tra San Biagio e altre piazze”.

 

E adesso invece cosa senti al passo d’addio?

Sento già che mi mancherà il calcio, mi mancherà tutto, il San Biagio e tutti i miei compagni, il far parte di un gruppo unito di amici che lotta per un traguardo, penso che mi mancheranno anche i sacrifici e le incazzature più grandi! Saranno mesi terribili, dovrò abbandonare una passione che dura da 22 anni ma fa parte del gioco, spero di riuscire a farmene una ragione nel più breve tempo possibile”.

 

Pensi di tornare un giorno?

Magari.. solo il tempo può dirlo, purtroppo con il lavoro che faccio al momento non posso pianificare niente per i prossimi 2 anni. Un obiettivo e un piccolo sogno nel cassetto ce l’ho ma lo tengo stretto per me altrimenti non si realizza”.

 

Nel frattempo giocherai in Francia?

Mi sono già mosso per capire com’è organizzato il calcio là, ho parlato con Ancelotti e mi vede benissimo come vice Verratti. Comunque tolti gli scherzi all’inizio cercherò di ambientarmi il più rapidamente possibile poi vediamo quali opportunità ci sono. Farò di tutto per trovare una squadra dove giocare da Gennaio Febbraio 2013 in poi perché già so che non riesco a stare senza tirare 2 calci ad un pallone”.

 

Un consiglio ai tuoi compagni per il prosieguo del campionato?

Eh un consiglio.. non è facile! L’unico consiglio che mi sento di dare loro è quello di avere sempre, sempre piena fiducia nelle loro capacità, anche se ci saranno allenatori, episodi, mille imprevisti a intralciare la strada l’importante è non perdersi d’animo e crederei sempre in quello che si fa. Siamo una squadra forte e non lo dico io ma i numeri e le prestazioni di queste prime 8 giornate, ora è venuto il momento di raccogliere quanto seminato. Vedete di darmi soddisfazioni quando andrò a leggere i risultati, non vorrete far ridere tutti i gufi che ci sono. Ah dimenticavo.. un consiglio serio.. datevi una regolata con gli sfottò a Casto che quello inizia ad andarci sotto e dopo non se riprende più!”.

 

Hai ringraziamenti particolari da fare prima di partire?

Beh ringraziamenti.. potrei scrivere una lista lunghissima di nomi ma non è il caso. Mi limito a ringraziare tutti quelli che mi hanno voluto bene e rispettato come persona prima e come giocatore poi. In questi giorni ho avuto tantissime dimostrazioni d’affetto, non ultimo lo striscione di sabato, non posso negarti che è stata una soddisfazione enorme anche perché non mi aspettavo tutto questo “calore”. Grazie di cuore a tutti quanti.. arrivederci a presto amici Galletti!”.

 

Parole da saggio, da punto di riferimento per lo spogliatoio. Il San Biagio perde un pezzo importante della sua rosa, a livello umano ancor prima che tecnico. A lui vanno i ringraziamenti sinceri da parte di tutta la società biancorossa per quanto ha fatto in questi 4 anni, che resteranno indimenticabili nei ricordi di entrambe le parti, per il suo equilibrio, per il suo esempio di serietà ai più giovani, per il suo senso dell’umorismo, per non aver mai creato disagi, per la pazienza che ha mostrato quando gli sono stati preferiti altri. E’ grazie a persone come queste che il San Biagio oggi è ancora un’isola felice senza voli pindarici e pressioni alcune. In bocca a lupo e Coppi. E arrivederci dalla tua seconda famiglia…

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