Gambini mvp a Borghetto: “Finalmente sto bene, ora continuiamo a divertirci”

OSIMO – Dopo un finalmente San Biagio, giunto a Falconara, un finalmente Enrico Gambini. Il mediano, jolly anche difensivo, dopo tanti troppi guai fisici nel girone di andata si sta ritagliando un ruolo sempre più importante in squadra, riuscendo a trovare una buona condizione atletica che gli permette di sfoderare prestazioni di livello con costanza. L’ex sirolese, classe ’84, a Borghetto ha recuperato tanti palloni, ha cercato di impostare il gioco riuscendoci meglio nella ripresa, quando la squadra tutta ha accelerato alla ricerca della vittoria ed ha pure sfiorato quello che sarebbe stato il suo primo gol in biancorosso con un tiro potente da fuori dopo un dribbling, con la palla che ha sfiorato il mottante. A lui è andato il riconoscimento di migliore in campo con compagni di squadra e dirigenti che gli hanno conferito 15 nominatios, a fronte delle 4 a Casaccia, le 2 a Busilacchi e una a Paolinelli. Ecco dunque “Gambo” nella classica intervista all’mvp della settimana:

Enrico sei stato scelto come migliore in campo a Borghetto, pensi sia stata la tua migliore prestazione? Tu chi hai scelto e perché?
“Ringrazio i miei compagni per il riconoscimento, è una grossa iniezione di fiducia oltre che un onore per me. Sono felice per la prestazione di squadra e abbastanza soddisfatto della mia, sto acquisendo continuità dopo tanti infortuni e questo mi aiuta a prendere sempre più confidenza con i compagni. Io ho scelto Busilacchi perché è stato semplicemente decisivo con un gol e un rigore procurato”.

La partita è iniziata bene nel primo quarto d'ora, poi a ritmi compassati fino a inizio ripresa, quando il San Biagio ha accelerato e trovato il gol del vantaggio rischiando poi di subire il pareggio in poche circostanze, col primo gol sambiagese di Rossi a chiudere i giochi nel finale. Tu come la analizzi la gara? Come spieghi il cambio di passo nella ripresa dopo un primo tempo quasi soporifero?
“Si, diciamo che il primo tempo è stato giocato da entrambe le parti in maniera compassata, poi la strigliata del mister all'intervallo ci ha ravvivato e la maggior voglia di vincere nel secondo tempo ci ha fatto prevalere sull'avversario”.

Raccontaci le azioni che hanno portato ai due gol e quella in cui hai sfiorato anche tu la rete con un gran tiro da fuori…
“Il primo gol è arrivato a inizio secondo tempo. Siamo partiti forte, guidati da un Mattia Casaccia uscito dagli spogliatoi scatenato, che con delle ottime azioni personali è arrivato al tiro due volte, il secondo dei quali è stato respinto dal portiere e Busi da rapace ha insaccato. Il secondo gol, a fine gara, ha suggellato il nostro dominio territoriale nella ripresa: Severini recupera palla in difesa, cambio gioco arcobaleno di 50 metri per Rossi che si invola, giunge al tiro e su respinta del portiere c'è ancora il condor Busi che a botta sicura si vede respingere sulla linea la palla con il braccio da un difensore avversario. Rigore e gol di Rossi. Nel frammezzo si, c'era stato una mia azione personale con tiro dalla distanza favorito non abbastanza dal vento per entrare!”.

Quella di Borghetto può essere considerata la vittoria della salvezza o mancano ancora 2-3 punti?
“Diciamo che 36 punti è una quota di sicurezza, ma noi vogliamo continuare a divertirci e vendere cara la pelle fino a fine stagione”.

Mancano 5 partite alla fine del campionato, considerando che gli stimoli caleranno a salvezza ormai raggiunta come si potrà onorare il finale di stagione senza fare figuracce? Bisogna darsi un nuovo  obiettivo come il quinto posto mai raggiunto dal club in Prima categoria?
“Si, questo può essere un ottimo obiettivo e conoscendo il mister, l'attenzione non calerà nel finale di stagione”.

Otto punti nelle ultime quattro partite, il San Biagio si è risvegliato tardi? Hai anche tu la sensazione che questa squadra potesse ambire a qualcosa di più che una salvezza tranquilla? Cosa è mancato per il salto di qualità e puntare ai playoff?
“Che dire, le prime in classifica stanno marciando a ritmi altissimi, la quota playoff nel nostro girone è veramente molto elevata, quindi non era un compito agevole agganciarli. Poi i tantissimi infortuni ci hanno penalizzato, non tanto in termini di uomini impiegati, tutti alla fine risultati validi, quanto nell'impossibilità di impostare un sistema di gioco da consolidare nel corso della stagione”.

Sabato prossimo arriva il Colle 2006 che all'andata mise in grave difficoltà il San Biagio: come va preparata una partita tra due squadre  in posizione apparentemente tranquilla? Che gara ti aspetti?
“Mi aspetto una gara tutt'altro che tranquilla, in primis perché il Colle 06 si presenterà a San Biagio con la voglia di mettere praticamente la salvezza in banca con i 3 punti, poi perché è una squadra con grinta e determinazione nel dna, senza dimenticare che per loro è praticamente un derby, vista la presenzadi molti ex Collemarino nella nostra squadra. Servirà grande lucidità da parte nostra”.

Come giudichi finora la tua stagione purtroppo condizionata dagli infortuni nella prima parte?
“La mia stagione dal punto di vista tecnico credo non possa essere ancora valutata, ho appena iniziato a giocare e sentirmi bene fisicamente e comunque non spetta a me farlo. Dal lato umano, invece, la considero una stagione del tutto positiva, ho conosciuto tanti bravi ragazzi e credo anche di essere riuscito a farmi apprezzare come persona da molti di loro”.

Compagno di squadra e squadra avversaria che ti hanno impressionato di più e perché?
“Le prime della classe diciamo che sono le più attrezzate del campionato, ma tolti tre, quattro giocatori, non ho visto un livello così diverso dal nostro. Scegliere un compagno è molto difficile, ci sono molti giocatori di livello. Io ho un debole per Busi, ma in assoluto il mio preferito è Lodolini, un grande! Che, tra le altre cose, in ogni allenamento ci insegna l'utilità e la corretta esecuzione dello stretching..”.

Hai un messaggio o un consiglio da lasciare a qualcuno?
“Mi sento di dire un enorme grazie a tutti gli amici e compagni, vecchi e attuali, che mi hanno fatto sentire il loro affetto nei mesi bui dell'infortunio. Siete stati importanti!”.

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