Caccia: “Bicchiere mezzo vuoto, ma c’e’ delusione perche’ senza l’Ancona avremmo raggiunto l’obiettivo”

OSIMO – Da ieri non è più il timoniere del Galletto, ma l’intervista di saluto, quella per fare il bilancio di fine stagione, era comunque doverosa. Cirstiano Caccia, anconetano verace, amante del bel gioco e che molto ha sofferto il campo sportivo di San Biagio, più stretto di tanti altri, lascia con un po’ di delusione il suo incarico sulla panchina biancorossa. Delusione per la consapevolezza di una missione sfumata sul più bello e che appariva alla portata, anche se ad onor del vero la presenza dell’Anconitana in Prima categoria ha modificato un po’ i piani di tutti. Il girone di ritorno con appena due vittorie e tante troppe sconfitte sul terreno amico di San Biagio ha pesato oltremodo nell’ambiente sambiagese, ma la sua squadra resterà comunque negli annali del club. Per la prima volta il San Biagio ha totalizzato infatti 46 punti in campionato, al massimo erano stati 45 in Prima categoria. A dire il vero però, quel traguardo dei 45 punti, conquistati sia da mister Danilo Tacchi che da mister Michele Marinelli, arrivarono dopo 30 giornate e non 34 come quelle di quest’ultimo campionato, quindi la media punti record non è del San Biagio 2017/2018. Tuttavia il Galletto guidato da Caccia sarà ricordato per altri quattro record assoluti. Il primo: grazie al suo gruppo il San Biagio ha raggiunto la finale di Coppa di Prima categoria (poi persa a Civitanova), al massimo si erano raggiunte le semifinali. Secondo record: i 33 punti nel solo girone di andata, ma fatti in 17 gare, in precedenza al massimo il Galletto ne fece 28 con mister Tacchi ma in 15 giornate. Terzo: i ben 12 risultati utili consecutivi (il precedente record di imbattibilità era del San Biagio di Tacchi che nel 2009-2010 ottenne 11 risultati utili nelle prime 11 giornate). Quarto record: la striscia positiva di 9 trasferte utili consecutive: dalla prima stagionale a Chiaravalle fino al derby di ritorno alla Stazione, partita che è sembrata proprio lo spartiacque negativo del Galletto 2017/18, dalla quale poi è iniziata una lunga e lenta agonia. I traguardi record conquistati dal gruppo di Caccia non erano mai stati raggiunti dal San Biagio in 40 anni e, sebbene non siano serviti a vincere qualcosa, resteranno comunque indelebili nella storia biancorossa. In attesa ovviamente che qualcun altro alla guida del Galletto li possa battere in futuro, perché l’ambizione di migliorarsi c’è ancora in casa sambiagese. Ecco dunque mister Caccia nella sua intervista di fine campionato:

Mister, a bocce ferme, a 10 giorni dalla fine del campionato, ti ritieni soddisfatto dell’annata?
“Soddisfatto dell’annata completamente no, perché probabilmente si poteva fare di più, ma analizzando la classifica siamo stati in linea con i programmi, quelli di fare i playoff, lo avevamo deciso prima dell’inserimento dell’Ancona e senza la sua presenza li avremmo fatti”.

San Biagio finito quinto con 46 punti ma per molti mesi al terzo posto in solitaria: bicchiere mezzo pieno per aver equiparato la miglior posizione raggiunta dal club in Prima categoria, la quinta, o mezzo vuoto per i playoff mancati?
“Vista come è andata e vista l’ambizione che ho sempre avuto, per me è mezzo vuoto, anche se in linea con quello che si era stato detto a inizio anno”.

Nel girone d’andata ben 33 punti nonostante una partenza un po’ a rilento con tre pareggi e una sconfitta, ma il ritorno è stato sottotono con appena 13 punti fatti: da cosa è dipeso? E cosa è mancato per arrivare agli spareggi promozione?
“Su quello che è mancato ancora oggi sinceramente una risposta precisa non ce l’ho, ma quando si fanno gironi di ritorno in questo modo la responsabilità è soprattutto dell’allenatore, anche se sono abituato a dividere le responsabilità con tutti quanti. Magari nel girone di andata abbiamo vinto delle partite che non avremmo meritato e nel girone di ritorno il contrario”.

Quanto ha pesato la presenza imprevista dell’Anconitana, arrivata quando ormai, ad agosto, le squadre avevano già pianificato la stagione e iniziato le preparazioni?
“La presenza dell’Ancona ha falsificato il campionato, nel senso che se non c’era avrebbe vinto il campionato l’Osimo Stazione e noi saremmo arrivati quarti e disputato i playoff”.

Hai un rammarico o un rimorso?
“Rammarico sicuramente quello di non aver raggiunto i playoff, ma per il resto ho dato tutto quello che mi era possibile, sono a posto con la coscienza”.

Giocatore che ti ha sorpreso di più di questo San Biagio 2017/18?
“Fare un nome dei ragazzi sarebbe riduttivo, non mi piace, ma non mi nascondo mai, quelli che hanno dato di più sono quei ragazzi che hanno tirato la carretta fino alla fine, con un rendimento costante, e mi riferisco a Brandoni, Belloni, Bevilacqua, Durazzi, Mariani Primiani, Busilacchi e poi ci sono stati altri che sono molto validi ma che hanno avuto problemi di ambientamento, perché non è facile arrivare a dicembre in un gruppo come il nostro che stava andando molto forte e poi le varie problematiche che si sono state sono note, e su alcuni hanno pesato, come gli infortuni”.

Il punto di forza e di debolezza di questa squadra?
“Il punto di forza di questa squadra è l’intera rosa, l’ho detto anche prima dell’ultima di campionato a Falconara: in questo girone dopo quella l’Ancona non la reputo inferiore a nessuno. Punto di debolezza forse è che nei momenti di difficoltà è emersa l’assenza di un vero e proprio leader, di un capo carismatico che dettasse regole ben precise”.

Partita più bella o più brutta dei galletti?
“La più bella quella vinta a Castelplanio, la più brutta quella persa in casa contro il Borghetto”.

Osimo Stazione ad un passo dalla promozione avendo evitato i playoff di girone, mentre Monsano, Ponterio e Belvederese sono retrocesse in Seconda: ti aspettavi questi verdetti?
“Che l’Osimo Stazione facesse bene me l’aspettavo, non in questi termini, perché ha fatto un campionato straordinario, con 22-23 vittorie, gli auguro di salire, lo merita. Per quello che riguarda le retrocessioni non mi aspettavo che il Belvedere finisse in questo modo e poi il Le Torri che per la rosa pensavo potesse fare meglio”.

Prospettive future?
“L’unica cosa certa è che non sarò più l’allenatore del San Biagio, da ieri sono libero, ma quando succedono queste cose mi ci vuole un attimo per rimettermi a posto. Probabilmente non inizierò la prossima stagione da agosto, a meno che non ci siano situazioni che mi colpiscono in maniera particolare, ma non so. Purtroppo per me la delusione c’è”.

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