Brandoni mvp: “Restiamo tranquilli, pensiamo ad una gara alla volta”

OSIMO – Il faro della difesa, l’uomo con esperienza che guida non solo il reparto arretrato ma l’intera squadra fungendo da regista sin dalle prime fasi della manovra. Paolo Brandoni, 34 anni, ex di Loreto e Camerano, con un trascorso importante in Promozione, si sta ritagliando sempre più il ruolo di leader entrando di diritto nella vecchia guardia sambiagese, sebbene indossi il biancorosso da solo un anno. Anche per questo ha vestito più volte la fascia di capitano, come sabato scorso, durante il quale, nella pur deludente sconfitta col Marotta che ha relegato il Galletto nei bassifondi della classifica dopo 4 giornate di campionato,è stato uno dei migliori. Ha mantenuto sempre freddezza e lucidità, con interventi provvidenziali in chiusura e una visione del gioco che spesso gli ha consentito di fungere da regista basso. Poi, per una svista arbitrale, è stato anche protagonista del rigore decisivo nel quale, per l’ennesima volta, era sembrato riuscire a fermare in maniera pulita l’avversario anticipandolo sulla linea di fondo. Nonostante questo episodio sfortunato, compagni di squadra e dirigenti biancorossi lo hanno scelto come migliore in campo con il Marotta dandogli 11 preferenze, davanti alle 9 a Rossini, tornato sui suoi livelli, e le 3 a Bevilacqua che ha confermato la sua costanza di rendimento non solo in fase difensiva. Ecco dunque Brandoni nella tradizionale intervista all’mvp della settimana:

Paolo sei stato scelto come migliore in campo sabato con il Marotta, pensi di esserlo stato e tu chi hai scelto e perché?
“Sinceramente non lo so, quando si perde è difficile dire se c’è e chi sia il migliore, io ho scelto Stefano Rossini, perché davanti mi è sembrato quello che di più ha provato a creare problemi alla loro difesa”.

Raccontaci l’azione decisiva, quella del rigore che ti ha visto tra l’altro sfortunato protagonista..
“Che dire…pure i giocatori avversari erano stupiti del rigore: in scivolata ho preso la palla, l’arbitro sarà stato ingannato dal rumore che ha fatto l’avversario che mi è caduto sopra, non so veramente cosa l’abbia portato a fischiarlo”.

Analizziamo il match: mediocre nel primo tempo, un po’ meglio nella ripresa ma in generale manca incisività?
“La partita non è stata sicuramente tra le nostre più belle, loro ci hanno un po’ impensierito nel finale del primo tempo ma Andrea ha fatto solo una parata, sicuramente noi dovevamo fare meglio per portare a casa punti. Dopo il loro vantaggio siamo stati un po’ confusionari e non siamo riusciti a pareggiare”.

Ti preoccupa la situazione di classifica e l’anemia a segnare?
“No dai, la classifica ancora non la guardiamo, sono passate troppe poche partite e ne mancano ancora molte. Il gol che manca al momento non lo vedo come un problema visto che comunque occasioni ne creiamo, serve solo sbloccarci”.

Come va affrontato questo che è il primo momento delicato della stagione con tre partite delicatissime alle porte contro Osimo Stazione, Staffolo e Ancona oltre alla gara di Coppa di Montelupone?
“Dobbiamo solo stare tranquilli, pensare una partita alla volta e dare il meglio, poi alla fine vedremo com’è andata!”.

A proposito di Ancona, che nel pensi del suo inserimento nel girone B di Prima categoria?
“Ovviamente sono i favoriti per la vittoria finale, sarà bello potersi confrontare con loro per vedere noi a che livello siamo”.

Sabato il derby: che gara ti aspetti dopo averli già sfidati in Coppa in quella che è stata finora l’unica vittoria del nuovo San Biagio?
“Loro in Coppa mi hanno fatto una buona impressione, però dobbiamo solo pensare a noi stessi e fare il massimo in mezzo al campo, senza pensare a chi abbiamo di fronte”.

Pregio e difetto di questo gruppo molto rinnovato?
“Il pregio sicuramente è che si tratta di un gruppo formato prima da bravi ragazzi e poi anche bravi giocatori, il difetto è che magari ancora dobbiamo assimilare quello che prepariamo durante la settimana per poi riproporlo in partita”.

Il mister ormai ti ha ritagliato il ruolo di difensore centrale con libertà anche di impostare il gioco: come ti trovi in questa veste?
“Nel ruolo di centrale mi trovo bene, riesco ad avere una buona visione della partita e magari aiutare meglio i compagni”.

Hai anche spesso la fascia di capitano scalando velocemente le gerarchi visto che sei qui da circa un anno: sensazioni?
“Fa piacere essere il capitano, noi più ‘anziani’ del gruppo dobbiamo essere da traino per tutti per poterci togliere le soddisfazioni che ci meritiamo”.

Da veterano del gruppo, hai un messaggio o un consiglio per qualcuno?
“Il messaggio è quello di continuare a lavorare come stiamo facendo e sicuramente le cose si aggiusteranno!”.

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